ipotesi storiche sulle danze di gurdjieff

come sono nati i movimenti

 
Storia dei Movimenti di Gurdjieff
In questo articolo cercheremo di tracciare un percorso storico dei Movimenti. D'altra parte dobbiamo avvertire il lettore che l'intento non è facile in quanto Gurdjieff non ha mai chiaramente definito le fonti dalle quali traggono ispirazione.
"Durante i miei viaggi in oriente fui più volte testimone di tali danze, eseguite in antichi templi durante i servizi divini. Alcune di esse sono riprodotte nel mio balletto”. (Gurdjieff - Frammenti di un insegnamento sconosciuto pag. 22)
Gurdjieff, durante la prima parte della sua vita, compie numerosi viaggi in Afghanistan, Tibet e altre regioni dell’Asia Centrale inaccessibili ai comuni viaggiatori. Visita alcuni monasteri in cui si praticano antichissime forme d’arte basate sulla pratica di movimenti e danze.
Egli intuisce subito il potenziale e l’utilità che questi movimenti possono rivestire all’interno di un “lavoro su di sé”.
Durante la sua permanenza in Europa, creerà egli stesso un gran numero di Movimenti e Danze da inserire nelle esercitazioni del suo Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo.
Nel 1916 conosce Jeanne de Salzmann, musicista e ballerina, che già allora utilizzava il metodo Dalcroze per l’insegnamento della danza. In futuro sarà lei a curare la pratica dei movimenti e delle danze sacre in tutte le rappresentazioni dell’ “Istituto per lo sviluppo armonico” che Gurdjieff fonderà prima a Tiflis e poi in Francia, vicino Parigi, al priorato di Fontainebleu.
Jacques Dalcroze, musicista e didatta svizzero, alla fine dell’ottocento, elabora un metodo di insegnamento della musica basato sulla “ritmica”, ovvero nel mettere in relazione i movimenti naturali del corpo, il linguaggio musicale e le facoltà di immaginazione e di riflessione per conseguire l’unione tra musica, corpo, mente e sfera emotiva. E’ forte la sua influenza nelle danze di Gurdjieff.

Gurdjieff e i suoi allievi danno dimostrazioni pubbliche dei Movimenti, prima a Tiflis durante gli anni della Rivoluzione d’Ottobre, poi al priorato durante gli anni ‘20 e infine in America durante due rappresentazioni organizzate in collaborazione con i gruppi americani del suo Istituto.
Notevole risonanza ebbe il suo spettacolo “La lotta dei maghi”, in cui venivano eseguiti Movimenti estremamente suggestivi su musiche composte dallo stesso Gurdjieff in collaborazione con il compositore Thomas De Hartmann, anch’egli allievo dell’Istituto.
I Movimenti sono ancora attuali? Possono ancora essere un valido strumento per l’uomo del ventunesimo secolo, per il suo percorso di crescita personale?
A questa domanda cercheremo di rispondere nella prossima sezione intitolata "La visione della Teca sulle danze di Gurdjieff".

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