Analizziamo i segreti e l’importanza di questo trattato che contiene antiche tecniche di meditazione e trasmutazione interiore derivanti dall’influenza di varie tradizioni religiose. Scopriamo come esso presenti inaspettate e significative connessioni con il nostro esoterismo cristiano.
In un tempo senza tempo, un breve racconto di vita monastica ci fa riflettere su come lo strumento di lavoro interiore dell’immaginazione sia paragonabile, e in qualche modo analogo, all’uso che se ne può fare oggi in una moderna comunità spirituale… Anche la psicologia ci spiega come questo sia possibile.
Il sentire comune è quello di essere degli individui singoli in se stessi, ci rivolgiamo a noi stessi chiamandoci “io”. Quando si inizia un lavoro interiore, si scopre non soltanto che questo “io” è composto da una molteplicità, ma anche che c’è un altro “io”, un Amico, un fratello che ci accompagna sin dalla nascita e della cui guida e sagge indicazioni non dovremmo mai fare a meno.
Dedicato a tutte le persone che hanno vissuto o sono in un'esperienza di sofferenza, ma anche a coloro che la vivranno, poiché nella vita della materia nessuno può sottrarsi alla perdita delle persone amate, della salute e della forza, in generale, alla “perdita” e alla mancaza di controllo.
Imparare a conoscere le parti che ci abitano ci permette di osservarne le caratteristiche e i bisogni, di allentare l’identificazione con esse, di diventare meno reattivi verso il mondo esterno. La conversione dell’attenzione verso i nostri bisogni interni ci aiuta a procedere verso un cammino di integrazione.
L’importanza di creare uno spazio interiore di ascolto e serenità, nel quale permanere mentre il mondo intorno a noi ci sollecita impazienza, rabbia, disagio, inadeguatezza, risuonando con le nostre parti ferite e ancora in attesa di cura e trasformazione.