Dedicato a tutte le persone che hanno vissuto o sono in un'esperienza di sofferenza, ma anche a coloro che la vivranno, poiché nella vita della materia nessuno può sottrarsi alla perdita delle persone amate, della salute e della forza, in generale, alla “perdita” e alla mancaza di controllo.
Imparare a conoscere le parti che ci abitano ci permette di osservarne le caratteristiche e i bisogni, di allentare l’identificazione con esse, di diventare meno reattivi verso il mondo esterno. La conversione dell’attenzione verso i nostri bisogni interni ci aiuta a procedere verso un cammino di integrazione.
L’importanza di creare uno spazio interiore di ascolto e serenità, nel quale permanere mentre il mondo intorno a noi ci sollecita impazienza, rabbia, disagio, inadeguatezza, risuonando con le nostre parti ferite e ancora in attesa di cura e trasformazione.
A volte a ingabbiarci non sono solo delle sbarre esterne e materiali, ma anche e più profondamente i sensi di colpa per gli errori commessi. Il mondo difficilmente ci perdona, ma riuscire a perdonare noi stessi ci regala la libertà più importante, quella interiore.
Il dubbio e la contraddizione da sempre tormentano gli esseri umani, i quali ricercano sicurezza in scelte nette e dualistiche. Questo però impedisce l’essere integri, poiché in ogni opposto risiede un senso irrinunciabile e una parte che spinge per essere riconosciuta dalla coscienza.