Esiste Dio?
La domanda più importante.

Esiste Dio?
Questa domanda è la più importante di tutte. Filosofi, teologi e pensatori hanno dibattuto per secoli nel tentativo di dare una risposta. I pareri sono fra i più discordanti: chi sostiene che Dio esiste, chi invece no, chi arriva a odiarlo per aver creato un mondo caotico e di sofferenza, e chi invece gli dona tutta la propria vita. 
L’uomo che segue una Via di conoscenza e sviluppo interiore, deve credere in Dio?
Vorrei portare come esempio Ouspensky, il più noto allievo del maestro armeno Gurdjieff, che si separò da lui proprio a causa di tale questione. Gurdjieff fu il fondatore della Quarta Via, un insegnamento mirato allo “sviluppo armonico dell’uomo”, inserito nelle tradizioni iniziatiche d’Occidente. 
Ouspensky, ancora prima di incontrare Gurdjieff, manifestava grandissime resistenze per tutto ciò che fosse minimamente connesso al concetto di “Dio”. Egli affermava: «Le scuole di cui sentivo parlare e con le quali avrei potuto entrare in contatto non erano per me. Erano di natura religiosa … e di tono evidentemente devozionale. Non mi attiravano…»[1]. 
Gurdjieff suppone che ciò che rimane dopo la morte sia ciò che è stato costruito e fatto crescere coscientemente durante la vita, e che si separi dal corpo deperendo più lentamente di esso. Questa idea possiamo ritrovarla anche nei Vangeli, pur senza il concetto del lento deperimento successivo che invece è una personale aggiunta di Gurdjieff all’idea evangelica.
«Ma voi come avete studiato?», chiese Ouspensky a Gurdjieff. 


[1] P. D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, pag. 9 - Astrolabio, Roma 1976.

 

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO