I ritmi della vita sociale sono velocizzati e stressanti: più siamo impegnati più ci sembra di essere vivi, ma è forse una fuga dalla nostra interiorità? L’arte della cura di noi, essenziale per lasciare emergere le nostre emozioni, ci può condurre all’unità e al Ricordo di sé.
In questo secondo articolo approfondiamo la figura di Jung non solo come grande terapeuta dell’anima, ma come maestro gnostico cristiano, come si evince da alcuni suoi scritti e dall’aver testimoniato, con la sua stessa vita, la propria trasformazione spirituale.
Questo articolo cerca di indagare, attraverso un racconto accessibile a tutti, i meccanismi della mente che si attivano nella relazione dell’uomo con Dio. Il lettore non deve interpretare questa analisi ipotetica come una critica, ma come una fonte di osservazione e di comprensione di come funziona la nostra interiorità quando si confronta con l’Assoluto.
Una dissertazione sul fenomeno della morte e sulle tappe di comprensione che possono accompagnarla. Un cammino inteso non solo come un avvenimento che coinvolge il corpo fisico, ma come la metafora di un percorso di profonda trasformazione.