Un’esperienza che nasce sotto la paura e il dolore diviene un passaggio di bellezza e trasformazione. L’iniziale sentimento di preoccupazione e solitudine si acquieta e trova pace, nella dimensione ancestrale di solidarietà e profonda comprensione di un circolo al femminile.
Una riflessione sulle maschere che a volte ci accompagnano, e che diventano per noi una seconda pelle, difficile da distinguere rispetto alla verità che spesso, inconsapevolmente, nascondiamo a noi stessi e agli altri.
L’omologazione dei giovanissimi è da tempo un problema sociale e non solo. Pandemia e lockdown lo hanno peggiorato? Il percorso tra un giovane e un’anziana tutor veleggia tra lo Squid Game e l’unicità dell’essere.
Paura e smarrimento possono trascinarci negli abissi oscuri dell’angoscia e della chiusura agli altri. Iniziamo a sentirci perseguitati. La speranza, la bellezza e la comunione umana vengono risucchiati in un luogo che diviene sempre più inaccessibile.
Ci immergiamo così tanto nel gioco della vita da dimenticarci che tutto, prima o poi, svanirà. Il gioco smette di essere tale, e tutto quanto ci circonda e i nostri ruoli diventano catalizzatori totali. Dimentichiamo che, prima tutto: Io Sono.
Un testo cristiano gnostico descritto come immaginifico, solenne e contraddittorio. Forza e numinosità emergono prorompenti da una voce femminile che ammonisce, rivela e conforta. Destra e sinistra, fuori e dentro, alto e basso, rompono il giudizio a favore di un vaso che tutto contiene.