Ieri notte mi è apparsa una civetta. Presagio oscuro per chi la incontra, e profetessa antica di notturne potenze, divinità del male necessario, della dannazione, ma anche vista profonda nell’oscurità per il viandante, abitando la soglia tra il ‘diqua’ e il ‘dilà’.
Il mal di testa mi ha portato ad attraversare una serie di accertamenti medici, che dopo alcune settimane mi hanno condotto per mano alla biopsia polmonare.
Esco dal colloquio con un giovane medico inesperto e prosaicamente umano. “Frammenti-di-mucosa-bronchiale-sede-di-adenocarcinoma-del-polmone”. E io non sono un fumatore.
In mano ho una rivista, posso toccare il risultato cartaceo del mio nuovo entusiasmante lavoro. Un superbo reportage sulle contraddizioni periferiche delle metropoli simbolo della globalizzazione.
Credo, amici miei, di essere arrivato al dunque.