È importante divenire consapevoli delle influenze che ci giungono dai mezzi di comunicazione e dal web. La paura, l’odio, lo sconforto, sono effetti per cui è necessario operare un’igiene emozionale interiore: ascoltare le nostre emozioni e sviluppare una critica soggettiva ci permettono di mantenere il cuore equilibrato e non cadere nella suggestionabilità di massa.
Nella libreria di Adolf Hitler c'era un testo che tornò a leggere più e più volte durante la sua vita. Uno dei più grandi ammiratori di questo scritto fu Benito Mussolini e pare che anche Lenin si sia lasciato ispirare da esso. Psicologia delle Folle fu pubblicato nel 1895 da un antropologo e sociologo francese che oggi è considerato il fondatore della psicologia delle masse: Gustave Le Bon.
Impressionato dagli eventi provocati dall'affaire Dreyfus[1], Le Bon intraprese il primo studio scientifico delle dinamiche che sono alla base del comportamento delle folle e della formazione delle opinioni e del pensiero di massa, nonché delle loro espressioni in termini di contrapposizione pro e anti, rendendo evidenti i meccanismi di manipolazione messi in atto dal sistema di potere attraverso i mezzi di comunicazione.
Una rilettura critica di questo testo è consigliata a chiunque intenda intraprendere un percorso di liberazione dalle influenze dei mass media, che - proprio per l'armamentario tecnologico di cui dispongono oggi - risultano essere persino più subdoli, pervasivi e pericolosi di quanto si sia indotti a immaginare.