Detto questo, come studiosi dei testi gnostici, cercheremo di rispondere alla sua domanda: i cristiani gnostici dell’antichità credevano nella reincarnazione? La risposta è un chiaro e netto sì. Le offriamo qui le fonti dei testi gnostici antichi che ci permettono di fare questa affermazione con così tanta certezza. Nel Trattato della Risurrezione (anche conosciuto come Lettera a Regino) è scritto: «Non avere dubbi, quindi, per ciò che concerne la resurrezione, Regino, figlio mio; anche se tu non esistevi nella carne, hai ricevuto la carne nel momento in cui sei entrato in questo mondo» (traduzione nostra). Un altro testo gnostico dal titolo Esegesi dell’Anima inizia con queste parole: “Gli antichi saggi diedero all’anima un nome di donna e la sua natura è realmente femminile. L’anima possiede la sua propria matrice: mentre si trovava da sola con il Padre era Vergine e possedeva una figura androgina, ma quando precipitò in un corpo ed ebbe accesso a questa vita mondana, cadde sotto il giogo di molti banditi violenti che la usarono violentandola uno dopo l’altro (…) ma quando si appartava da quegli adulteri, correva di nuovo verso altri (…). Alla fine, però, tutti gli adulteri l’abbandonavano e se ne andavano. In quel momento lei si trasformava in una vedova povera e sola, senza l’aiuto di nessuno.” Sempre lo stesso testo, alcuni paragrafi più avanti, dà alcuni cenni sull’anima e sulla resurrezione: “Conviene, quindi, che l’anima si rigeneri da sola e ritorni alla sua forma anteriore. In quel momento l’anima torna se stessa.
L’ANIMA SI REINCARNA?
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