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Gent.ma dott.ssa Valerio,
mi sembra che in una sua rubrica lei abbia parlato del tempo interno ed esterno, è un argomento che mi affascina e vorrei saperne di più. Il tempo interno mi fa pensare alla relazione con noi stessi, ma anche con il nostro Sé, di cui spesso ci parla. Ci sono delle pratiche, esercizi o tecniche che mi può consigliare per entrare in contatto con il mio Sé, percepirne la presenza, ascoltarne la "voce"? La ringrazio per la sua risposta.
Grazie cara lettrice per questa domanda che apre un campo di riflessioni interessante e articolato. Interno ed esterno sono intimamente connessi, si rispecchiano a vicenda, e non sappiamo mai bene quale dei due muova l’altro per primo, poiché sono in rapporto di connessione e di “simpatia”, influenzandosi vicendevolmente. L’anima vive nella dimensione opposta rispetto alla coscienza, nell’estroversione per chi è introverso e nell’introversione per chi è estrovertito: la psiche tende alla totalità e l’inconscio agisce offendo la dimensione complementare al nostro atteggiamento prevalente. Il Sé è l’espressione della totalità del nostro essere: contiene elementi tra loro opposti, che costantemente si polarizzano, alternando conflitti e attrazioni, rifiuto e accoglienza, sistole e diastole come scriveva Goethe.