nelle cantine della memoria
Gent.ma dott.ssa Valerio, ho fatto un sogno che mi ha lasciato un'impressione vivida e mi ha un po' scosso: mi vedo entrare nella mia casa attuale, dove vivo con mia moglie e i miei figli, ma tutto è abbandonato e polveroso, non c'è nessuno; scendo una rampa di scale verso un piano in basso che nella realtà non esiste, tipo uno scantinato, dove trovo tre porte chiuse, sulle prime due vedo la scritta "vietato entrare", sulla terza ci sono alcune feritoie dalle quali osservo l'interno, una piccola stanza in cui vedo mia nonna materna voltata di spalle, quando la chiamo e si gira diventa un mostro che si avventa contro di me. Cambia scena e mi ritrovo nella cucina a casa di mia nonna materna, la vedo di spalle che è sui fornelli, intenta a cucinare qualcosa... anche stavolta la chiamo e lei di nuovo si gira e diventa un mostro che si avventa su di me attaccandomi, mi sveglio. Non comprendo, soprattutto perché con mia nonna ricordo di aver avuto una buona relazione. Può darmi qualche indicazione di lettura?
Gentile lettore, grazie per il racconto e la condivisione del sogno, complesso e inquieto. Potrei proporle alcune amplificazioni sui temi principali che racchiude, poiché riguarda le relazioni intime che la legano a luoghi e figure della sua esistenza: entrare nelle pieghe della storia personale richiede lo spazio sacro e sigillato del rito dell’analisi.  
La casa rappresenta il proprio spazio psichico, la sua geografia e le sue dimensioni; spesso nel corso della vita cambia dimensioni nei sogni: si scoprono solai e cantine, nuove stanze da ristrutturare, giardini e fontane, tesori da scoprire. È sempre interessante notare il tema principale della ristrutturazione notturna: se è stata annessa una nuova cucina, ad esempio, può trattarsi di un invito ad ampliare il lavoro alchemico; se è mutata la stanza in cui si dorme o quella in cui dormono i figli, potrebbe indicare una rinnovata relazione con i messaggi della notte.