perché a volte siamo incoerenti?
Siamo veramente “uno”? Oppure vi è una molteplicità di “io” che si alternano alla guida della nostra vita? In che senso possiamo parlare di ipocrisia e cosa ci tiene legati alla sofferenza e alle dipendenze? L’autore opera una serie di riflessioni che ci invitano ad una maggiore consapevolezza di noi.

Da dove viene l'incoerenza? Quando viene scoperta, la nostra incoerenza spesso ferisce le persone a cui vogliamo bene. Infatti, cerchiamo sempre di dare all'altro l’immagine di noi più impeccabile e corretta. 
Catturati in una morsa di sincerità apparente e momentanea, ogni volta che ci osserviamo nelle nostre relazioni, ci presentiamo inattaccabili: col collega, con l'amico, col partner, con i genitori, con i figli, col professore che ci deve interrogare, con la guida spirituale o con i nostri allievi, se siamo per loro una guida.
Ogni io che ospitiamo in noi, quando è di fronte all'altro, ha la pretesa di essere sincero, vero, convincente, manipolatorio, performante, fedele, a seconda della situazione che viviamo in un preciso momento. Ed è proprio l'osservazione di noi stessi a portarci molto spesso a vedere che non siamo altro che esseri abitati da emozioni occulte, da funzioni, da ruoli, da pensieri.

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