L’occidente ha un’antica e ricca tradizione meditativa, radicata nell’esoterismo cristiano. Forse poco conosciuta dai Cristiani stessi a causa della più impattante dimensione religiosa-politica di massa, rispetto a tradizioni orientali ove la spiritualità risulta meno legislativa e dogmatica.
Nella frenesia del mondo moderno, la ricerca di un momento di pace interiore diventa per molti di noi un bisogno sempre più urgente. Questa ricerca di tranquillità spesso si intreccia con un desiderio più profondo: quello di connettersi con qualcosa di più grande, qualcosa che dia un reale significato alla nostra esistenza. La meditazione, con la sua aura di mistero e la sua promessa di trasformazione, emerge come una risposta a entrambe queste istanze.
Ma cos'è realmente la meditazione? Forse la prima immagine che ci viene in mente è quella di un monaco buddista seduto nella posizione del loto o forse quella di un moderno corso di Mindfulness in un centro Yoga. Queste immagini non sono casuali: negli ultimi decenni, pratiche come lo Zen o la Vipassana hanno conquistato l'Occidente. Inizialmente abbracciate da ricercatori spirituali in cerca della saggezza orientale, con il tempo queste tecniche sono entrate nella vita quotidiana di molte persone, come rimedi contro lo stress e strumenti per migliorare il benessere psicofisico.
Tuttavia, in questo fiorire di pratiche di derivazione orientale, si è spesso trascurato che anche l'Occidente ha una ricca tradizione meditativa profondamente radicata nell'esoterismo cristiano e nella Gnosi. In questo articolo, esploreremo questo aspetto meno noto della tradizione occidentale, esaminando fonti storiche e antichi insegnamenti.