Esattamente come un bambino molto piccolo che allungando le proprie braccine dice "mio" a ogni cosa. Il mondo e la cultura edonistica, in termini generali, possiedono lo stesso stato di coscienza di un bimbo di pochi mesi. E il demiurgo è un suo valido rappresentante.Tale dio, che nell'antico testamento fa cadere un diluvio per sterminare gli esseri umani (tranne Noè e la sua famiglia) perché non ubbidiscono alla legge da lui dettata, è un dio dittatore, simile agli invasori di terre straniere che calpestano tradizioni e culture.La Bibbia ci narra di un momento in cui Dio, simile a un fanciullo che dopo un impeto di rabbia riflette sulle conseguenze delle sue azioni, si pente (Gn. 8:21). Questo momento ci offre una metafora potente, parallela a quella di un ragazzino che, superata la collera, contempla i giocattoli rotti e piange, comprendendo la portata del proprio gestire impulsivo. Per noi gnostici questo è l'impulso a cui soggiace il demiurgo: l'incapacità di osservarsi, di sentire le proprie emozioni, di capirle e di agire con consapevolezza. Il demiurgo è un dio che, più che essere adorato, ha bisogno di essere compreso e aiutato.D'altra parte, coloro che portano in sé la scintilla pneumatica della gnosi sono destinati a venire su questo pianeta per sperimentarne il dominio e conoscerne le oscure profondità. Perché? Perché solo attraverso questa esperienza diretta è possibile scoprire e comprendere la Luce nascosta nel cuore delle tenebre.
LA LUCE NASCOSTA NEL CUORE DELLE TENEBRE
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